Il disegno comprendeva le ordinanze sulla protezione delle zone golenali, sulla protezione delle paludi, sulla protezione delle zone palustri, sulla protezione dei siti di riproduzione di anfibi e sulla protezione dei prati e dei pascoli secchi. Poiché alcune aziende socie erano direttamente interessate da questa proposta, l’ASIC ha elaborato un parere dettagliato e richiesto un confronto diretto con le autorità.
Il parere ha preso in esame, da una parte, i testi dell’ordinanza e, dall’altra, le esigenze delle aziende socie. Le conclusioni principali relative ai testi dell’ordinanza possono essere riassunte come segue:
- le aziende interessate devono essere ascoltate prima della stesura dell’inventario;
- gli interessi della sicurezza dell’approvvigionamento di materie prime devono essere tematizzati, unitamente ad altre richieste, prima della stesura dell’inventario nell’ambito di una ponderazione degli interessi;
- le condizioni quadro in continuo mutamento durante l’estrazione di ghiaia devono poter essere sfruttate senza inventariazione a favore della natura;
- l’estrazione di materiale non costituisce uno sfruttamento permanente, bensì solo temporaneo del suolo. Di questo occorre tenere conto durante la ponderazione degli interessi;
- la ponderazione degli interessi deve essere rafforzata rispetto alle emanazioni di diritto di polizia.
Dall’analisi dei siti interessati dalle ordinanze sui biotopi presso le aziende socie era emerso che, in alcuni casi, sussisteva una necessità di intervento. Pertanto, l’ASIC aveva richiesto che venissero riviste anche le descrizioni dei singoli oggetti. Aveva suggerito di costituire, con la collaborazione dell’ASIC, un gruppo di lavoro che avesse il compito di plausibilizzare gli oggetti critici. Nel frattempo un gruppo di lavoro di questo tipo è stato costituito. I primi risultati dovrebbero arrivare nel corso del 2017.